Testimonianze archeologiche del periodo etrusco

La presenza etrusca a Fiesole è testimoniata da numerosi reperti emersi sia dall’area archeologica che dalle necropoli e dalle tombe disseminate sul territorio dell’antica lucumonìa di Vipsul. Al di là delle suppellettili rituali e votive, degli oggetti di uso quotidiano e dei corredi funerari oggi conservate nelle teche del Museo Civico Archeologico, la più visibile testimonianza della civiltà etrusca a Fiesole è rappresentata dalle monumentali vestigia delle mura che fortificavano la città.

Costruite con enormi blocchi squadrati provenienti dalle cave della zona circostante, le mura etrusche furono in principio valido baluardo contro l’invasione romana. Una volta trasformata in colonia, le medesime mura furono riutilizzate dai nuovi occupanti: i Romani infatti non distrussero le opere difensive etrusche ma le riutilizzarono ampliandole ed inserendole nel contesto di costruzioni difensive ancora più massicce.

Sopravvissute alla dominazione romana, si hanno notizie certe sul fatto che le antiche mura etrusche rimangono in piedi anche in epoca tardo-antica, in epoca longobarda e nel periodo medievale, se ancora nel 1125 trovano la cerchia muraria come principale ostacolo alla conquista di Fiesole. I fiorentini, una volta presa la città di Fiesole stabilirono una parziale demolizione delle mura etrusche ed è questo il motivo per cui la cinta muraria antica è attualmente incompleta.

Le mura etrusche che circondano ancora Fiesole su tre lati, hanno il loro lato più visibile e meglio conservato nella via che da esse prende il nome: via delle Mura Etrusche. Questo tratto della ciclopica cinta muraria è lungo circa 250 metri e delimita il lato settentrionale della vasta area degli scavi archeologici, costituendone il muro di contenimento.

Affioramenti ciclopici di epoca etrusca sono particolarmente evidenti anche sul fianco della collina che, posta nel punto sommitale del colle fiesolano, ospita oggi il Convento di San Francesco, dopo essere stato il luogo in cui sorgeva prima l’Acropoli etrusca, poi quella romana ed infine la Rocca di Fiesole. Si tratta però in questo caso verosimilmente più di mura di contenimento erette per regimentare i terrazzamenti del terreno che di opere difensive.

Un altro imponente tratto di circa 150 metri è conservato nei pressi della collina di Borgunto posta nella parte orientale dell’abitato fiesolano, mentre alte possenti strutture difensive di epoca etrusca, sebbene oggi non visibili, sono conservate nei pressi del convento di San Girolamo.

Ulteriore testimonianza visibile in loco della presenza etrusca a Fiesole è costituita dalle vestigia dell’area sacra che sorge all’interno del parco archeologico. Il Tempio romano fu infatti eretto, con dimensioni appena ingrandite, sul precedente tempio etrusco, dedicato probabilmente ad una divinità salutare.

Ecco perché nonostante il tempo, le stratificazioni successive e i rimaneggiamenti il tempio etrusco di Fiesole è in parte ancora visibile per quanto riguarda la sua base ed è uno dei rarissimi esempi in Toscana di tempio etrusco di cui è possibile decifrare l’alzato.